Se ti stai chiedendo come coltivare in casa cannabis light sei nel posto giusto. In questo articolo parleremo di tutto ciò che serve sapere per iniziare a far crescere le nostre piante, anche non avendo alcuna esperienza in merito. In generale non servirà seguire la nostra guida alla lettera, tuttavia, più accorgimenti si prenderanno e migliori saranno i risultati.
LA SCELTA DELLA PIANTA
Una delle cose più importanti è la scelta del fenotipo da coltivare. Sul sito della Commissione Europea è possibile trovare un elenco delle varietà che è possibile coltivare legalmente, al momento in elenco se ne trovano 100 ma sono ogni anno di più. Se desideriamo coltivare indoor, in un ambiente controllato come una growbox, non dovremo preoccuparci più di tanto delle caratteristiche della pianta, basandoci così esclusivamente sui nostri gusti personali. Ogni fenotipo ha caratteristiche diverse, può variare l’odore delle infiorescenze, la forma e la dimensione delle foglie e anche le dimensioni che la pianta può raggiungere. Per coltivare all’aperto sarà invece necessario fare un passo indietro e andare a ricercare una genetica che si è adattata al meglio al nostro clima.
Noi abbiamo scelto di coltivare le nostre piante all’aperto, e speriamo che voi facciate lo stesso. Coltivare all’aperto è una scelta che fa bene all’ambiente, la cannabis è infatti una pianta in grado di assorbire molta CO2 e farla crescere tramite l’utilizzo di lampade vi farà emettere più gas serra di quanti sia in grado di assorbirne. Inoltre le vostre piante potranno diventare più grandi e vi assicuriamo che sarà più divertente farle crescere su un balcone o in giardino che dentro una growbox.
Per la scelta della pianta vi toccherà fare una ricerca, infatti ogni fenotipo è selezionato per adattarsi al meglio a una determinata zona climatica, non esiste un consiglio universale, coltivare vicino al mare o in montagna non è per niente la stessa cosa. Il miglior consiglio che possiamo darvi in questo caso è di rivolgervi a un’azienda vicina e chiedere a loro quali sono le piante che si adattano meglio alle vostre condizioni climatiche.
I PARAMETRI DA TENERE D’OCCHIO
Coltivare in casa cannabis light può sembrare complicato, tuttavia vi assicuriamo che chiunque può riuscirci tenendo d’occhio questi parametri:
- umidità
- temperatura
- sostanze nutritive nella terra
- irrigazione
Nei prossimi paragrafi ci dedicheremo a spiegarvi quali sono le condizioni ideali per la vostra pianta.
UMIDITÀ
L’umidità è forse il fattore più importante, un clima troppo secco può portare le foglie ad asciugarsi velocemente fino a bruciarsi, questo non permetterà alla nostra pianta di cannabis di effettuare correttamente la fotosintesi, rallentando la sua crescita. Al contrario, un tasso di umidità molto elevato, è molto gradito dalla pianta durante la fase vegetativa ma potrà fare insorgere muffe durante la fioritura. L’ideale sarebbe un’umidità relativa dal 75% al 65% per la fase vegetativa, che potrà essere abbassata gradualmente fino ad arrivare a un 40% durante la fioritura. Se coltivate indoor basterà adoperarsi di un deumidificatore, coltivando outdoor si possono trovare diverse soluzioni.
REGOLARE L’UMIDITÀ OUTDOOR
Coltivando all’interno di una serra si può giocare molto con l’umidità, tenendo le finestre chiuse il calore farà evaporare l’acqua dai vasi aumentando così l’umidità, ventilandola invece sarà possibile abbassarla, se state coltivando in balcone o in giardino il nostro consiglio è di utilizzare delle bottiglie di plastica. Scegliete una bottiglia molto grande, anche di 10L, tagliate via il collo e disponetela sul vaso in modo da creare una piccola serra per la vostra pianta. Questa la proteggerà per la prime settimane di vita dagli insetti e aiuterà a creare un microclima adatto al vostro piantino. Quando la pianta crescerà dovrete rimuovere la bottiglia, una volta che avrà molte foglie il clima secco non sarà più un problema, basterà compensare dando una piccola percentuale d’acqua in più del normale. In caso di climi molto umidi sarà invece opportuno rimuovere regolarmente le foglie interne, per prevenire l’insorgere di funghi.
TEMPERATURA
La cannabis è una pianta che in natura riesce ad adattarsi facilmente alle temperature, coltivando indoor le temperature ideali si trovano tra i 20° e 28° durante le ore di luce, diminuendo la temperatura di circa 5° durante le ore di buio. All’aperto le temperature non sono semplici da controllare, se vivete in zone con estati calde la cosa migliore è scegliere un punto che sia in penombra nelle ore più calde della giornata, tuttavia vi assicuriamo che un po’ di caldo non ucciderà la nostra pianta, quello che dovrete fare sarà bagnare il terreno in modo più abbondante, le foglie useranno quell’acqua per regolare le loro temperature, inoltre il caldo contribuirà a un maggiore assorbimento di CO2 durante la fotosintesi. Una pianta adulta è in grado di sopravvivere anche a temperature di 45°, tuttavia uno stress eccessivo potrebbe mandare la cannabis in fioritura anticipatamente, accorciandone il ciclo vitale.
SOSTANZE NUTRITIVE
Tutte le piante hanno bisogno di nutrienti per sopravvivere, la cannabis è molto brava nel gestire le risorse che ha a disposizione. Tuttavia normalmente, sarà lei stessa a farvi capire di aver bisogno di qualche nutriente in più. Per tenere sotto controllo questo aspetto basterà osservare quotidianamente le foglie, in caso di una qualche carenza inizieranno ad ingiallire o a bruciarsi.
I macronutrienti fondamentali per la pianta sono Azoto, Fosforo e Potassio. In commercio è possibile trovare dei fertilizzanti biologici già diluiti per la cannabis, consigliamo di utilizzare quelli liquidi poiché è più facile controllarne la presenza nel terreno, se siete alle prime armi aspettate che le foglie mostrino qualche carenza prima di aggiungere fertilizzanti alla pianta. Facendo una ricerca veloce sarai anche in grado di trovare Immagini e tabelle che ti aiuteranno a capire di quale nutriente la tua pianta ha bisogno.
Tuttavia tieni a mente che l’assorbimento delle sostanze da parte di qualunque pianta non dipende dalla disponibilità di ogni elemento, ma dall’abbondanza di quello meno presente: tutti i nutrienti verranno assorbiti in proporzione all’elemento meno abbondante. Per esempio, se la pianta ha bisogno di un rapporto NPK di 4-1-1 ma la concetrazione di Azoto sarà pari a 2, assorbirà la metà del fosforo e la metà del potassio.
Per questo consigliamo fertilizzanti già miscelati purché siano di origine biologica.
IRRIGAZIONE
Le radici delle piante non servono solo per assorbire acqua e sostanze nutritive, esse hanno anche bisogno di aria per compiere le funzioni vitali di tutta la pianta. Un terreno perennemente umido le farà marcire. Per questo il terreno deve essere in grado di asciugare in fretta. L’idelae sarebbe completare un ciclo umido-asciutto in 24 ore, irrigando la pianta quotidianamente, tuttavia a volte potrebbe essere necessario più tempo alla terra per asciugarsi. L’unica cosa importante è essere sicuri che il terreno sia asciutto prima di aggiungere nuovamente acqua, per farlo sarà necessario fornirsi di un igrometro o più semplicemente, basterà scavare con un dito nel substrato della pianta, andando a sentire se circa 3 centimetri sotto la superficie sia ancora bagnato o meno.
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Continua a seguirci, pubblicheremo altri contenuti per aiutarti a ottenere risultati migliori, in questo articolo abbiamo parlato solo delle basi, tuttavia è possibile essere più meticolosi, controllando altri fattori, come Ph, conduttività elettrica del substrato e microorganismi presenti nel terreno. Se hai bisogno di qualche consiglio non esitare a contattarci tramite la nostra pagina instagram, ti risponderemo subito cercando di aiutarti.